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domenica 8 maggio 2011

Giardinaggio sovversivo

Ho letto questa cosa bella:
"Quando vi chiedono “Tu che cosa fai?”, non è accettabile rispondere “Il giardiniere”. Credetemi, ci ho provato. E’ seguito un silenzio imbarazzato, qualche sorriso si è spento, la gente è schizzata al bar o al bagno. Si viene accolti meglio se si dichiara di essere specializzati in acquisizioni piratesche di aziende in difficoltà. (…)
Perché i giardinieri sono ostracizzati, mentre gli scrittori sono osannati? Semplicissimo. Al giorno d’oggi il giardinaggio, a differenza di molti tipi di scrittura, è un’attività profondamente sovversiva.
Gli strateghi degli investimenti aziendali e i gruppi che offrono servizi finanziari vi trovano il seme della sedizione. Tutto ciò che rappresenta – tempo libero, piacere di godersi l’attimo, riposo contemplativo, semplicità, umiltà, silenzio, amore per la natura – suona come un anatema per le elite aziendali grazie alle quali gira il mondo.
La maggior parte dei giardinieri si entusiasma di più davanti a un catalogo dei semi che davanti al portafoglio prestiti di una multinazionale. A loro non importa un fico secco che una società veda precipitare il proprio rating, se la magnolia sempreverde è in fiore.
Come può un’obbligazione convertibile competere con un giglio peruviano? Non può. Immaginate che colpo per la fiducia dell’investitore, se lo stratega aziendale potesse aprire la sua finestra sigillata e sentire il profumo delle viole.

Vivendo in pace con se stessi e la natura, i giardinieri autentici non hanno bisogno dell’aggressività e dell’ ambizione tanto preziose in una cultura economica predatoria. Loro non possono essere d’accordo con la desolazione naturale e la disintegrazione dello spirito umano che vanno sotto il nome di progresso.

I giardini del nostro Paese sono terreno fertile per i modelli alternativi, per gli atteggiamenti rivoluzionari, e coloro che gestiscono il denaro farebbero bene a tremare nelle loro giacche di Armani al solo pensiero che il potere dei fiori possa prendere un giorno il sopravvento."

(da "Tutti pazzi per il giardinaggio, D.Kennedy)

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