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mercoledì 11 maggio 2011

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L’Amministrazione Comunale
in collaborazione con
Slow Food
e Veneto Solidale
organizza dal 12 al 18 maggio 2011
“FUTURO PRESENTE”
“Questa terra non l'abbiamo ereditata dai nostri padri,
l'abbiamo presa in prestito dai nostri figli”
(Un Capo Indiano)
Stili di vita consapevoli oggi per permettere un futuro domani
Programma:
giovedì 12 maggio
dalle ore 9.30 alle ore 11.30
presso il Parco Ippodromo
“Ma non è mica colpa mia!”
Laboratori Teatrali con le classi delle scuole superiori leonicene
tenuti dalla Cooperativa “
Pace e Sviluppo
domenica 15 maggio
dalle ore 9.00 alle ore 19.00
Piazza Garibaldi
Futuro Presente
Esposizione di prodotti del commercio equo-solidale, biologici ed
eco-compatibili del nostro territorio e proposte di enti e
associazioni legati da stili di vita consapevoli
mercoledì 18 maggio
ore 15.30
presso il
Cinema Eliseo
Conferenza
Stili di vita consapevoli oggi per
permettere un futuro domani
Le nostre scelte di vita non devono condizionare il futuro dei
nostri figli: agricoltura consapevole e salvaguardia ambientale.
interverranno:
Giuseppe Boschetto Sindaco della Città di Lonigo
Alessandro Franceschini Presidente Agices intervista
Carlo Petrini Presidente Slow Food
LA CITTADINANZA E’ INVITATA
IL SINDACO
Giuseppe Boschetto

Città di Lonigo

domenica 8 maggio 2011

Giardinaggio sovversivo

Ho letto questa cosa bella:
"Quando vi chiedono “Tu che cosa fai?”, non è accettabile rispondere “Il giardiniere”. Credetemi, ci ho provato. E’ seguito un silenzio imbarazzato, qualche sorriso si è spento, la gente è schizzata al bar o al bagno. Si viene accolti meglio se si dichiara di essere specializzati in acquisizioni piratesche di aziende in difficoltà. (…)
Perché i giardinieri sono ostracizzati, mentre gli scrittori sono osannati? Semplicissimo. Al giorno d’oggi il giardinaggio, a differenza di molti tipi di scrittura, è un’attività profondamente sovversiva.
Gli strateghi degli investimenti aziendali e i gruppi che offrono servizi finanziari vi trovano il seme della sedizione. Tutto ciò che rappresenta – tempo libero, piacere di godersi l’attimo, riposo contemplativo, semplicità, umiltà, silenzio, amore per la natura – suona come un anatema per le elite aziendali grazie alle quali gira il mondo.
La maggior parte dei giardinieri si entusiasma di più davanti a un catalogo dei semi che davanti al portafoglio prestiti di una multinazionale. A loro non importa un fico secco che una società veda precipitare il proprio rating, se la magnolia sempreverde è in fiore.
Come può un’obbligazione convertibile competere con un giglio peruviano? Non può. Immaginate che colpo per la fiducia dell’investitore, se lo stratega aziendale potesse aprire la sua finestra sigillata e sentire il profumo delle viole.

Vivendo in pace con se stessi e la natura, i giardinieri autentici non hanno bisogno dell’aggressività e dell’ ambizione tanto preziose in una cultura economica predatoria. Loro non possono essere d’accordo con la desolazione naturale e la disintegrazione dello spirito umano che vanno sotto il nome di progresso.

I giardini del nostro Paese sono terreno fertile per i modelli alternativi, per gli atteggiamenti rivoluzionari, e coloro che gestiscono il denaro farebbero bene a tremare nelle loro giacche di Armani al solo pensiero che il potere dei fiori possa prendere un giorno il sopravvento."

(da "Tutti pazzi per il giardinaggio, D.Kennedy)