"Secondo la Coldiretti, il 17% degli Italiani acquista nei mercati contadini o dai produttori. Un grande salto in avanti che può far riflettere anche la grande distribuzione...
Nel 2010 si è registrato un vero boom degli acquisti diretti dai produttori, in azienda o nei mercati degli agricoltori di campagna amica in città, dove oramai compra regolarmente il 17 per cento degli italiani, con un aumento record del 55% rispetto allo scorso anno (indagine Coldiretti/Swg sugli acquisti alimentari degli italiani). Gli acquisti diretti dal produttore hanno raggiunto il valore di 3 miliardi di euro, spesi in una rete di oltre 63mila imprese agricole, cantine, cascine e malghe, 18mila agriturismi, 600 mercati degli agricoltori di Campagna Amica, quasi 1200 distributori di latte fresco oltre a decine di ristoranti, mense, osterie, botteghe, consorzi agrari, cooperative, agriasili, vinerie, pescherie, pizzerie e gelaterie dove si servono prodotti locali e di stagione.
Si tratta - precisa la Coldiretti - di un'opportunità anche per combattere speculazioni e distorsioni di valore lungo la filiera, dove i prezzi in media moltiplicano piu’ di cinque volte dal campo alla tavola e, per ogni euro speso dai consumatori per l’acquisto di alimenti, oltre la metà (il 60%) va alla distribuzione commerciale, il 23% all’industria di trasformazione e solo il 17% per remunerare il prodotto agricolo. Una situazione insostenibile per le imprese agricole e i consumatori, che la Coldiretti è impegnata a contrastare proprio con il progetto operativo per una “Filiera agricola tutta italiana”, che ha come obiettivo di sostenere il reddito degli agricoltori eliminando le distorsioni e tagliando le intermediazioni attraverso l'offerta di prodotti alimentari al cento per cento italiani, firmati dagli agricoltori al giusto prezzo. Saranno coinvolti la rete di consorzi agrari, cooperative, mercati degli agricoltori di campagna amica, agriturismi e imprese agricole, ma anche l’industria e la distribuzione che lo condividono. "
Qualche buona notizia, ogni tanto, o no?
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